Testo Uomini - Alberto Cantone
Testo della canzone Uomini (Alberto Cantone), tratta dall'album Finché c'è un porto ancora (1996)
Uomini, uomini si nasce
Liberi si rimane
Se sai portarti dentro il tuo viaggio
Dovunque si debba andare
Con il vento, con il carro o in catene
Con l'infamia e il disonore
Liberi, liberi si rimane
Se si è liberi dentro al cuore
Ahi Maria
Quante stelle stasera
Sopra il cielo di fango e fumo
Sopra il cielo di questa galera
Dove il vento non può soffiare
E le facce silenziose
Sembrano quasi assomigliarsi tutte
Come la terra, come le cose
Dove non so capire
O non mi riescono a spiegare
Qual è il mio posto in questo posto
Se non c'è posto che per rubare
Dove non so pensare a te
Che forse quando verrà domani
Mi porterai la carezza antica
Delle cose buone delle tue mani
Ahi Maria
Chissà mai se verrà domani
Se saranno abbastanza forti
Le sole righe delle tue mani
Per affrontare il tempo
E la sorte e la malaluna
E le pentole senza pane
Di questa magra fortuna
E gli uomini, ah gli uomini
Tu non guardarli dritti in viso
Non si abbandonino all'illusione
Di un minuto del tuo sorriso
Anche quando gli inventerai
Nelle carte un destino
I tuoi occhi guardino dritti
Solo dritti al cammino
Uomini, uomini si nasce
Uomini qualcuno, è normale
Che se qualcuno ti tradirà
Non farci caso, non fa male
Lo sentirai allora
Che non finirà mai il vento
Di aiutarti a volare ancora
Anche in un cielo di cemento
Ahi Maria, lo sai
Se qualcuno ti tradirà
Che proprio quando si perde tutto
Ti resta solo la dignità
E allora tu non piangere
Non supplicare, non giurare
Lo stesso cielo di galera
Saremo liberi di guardare.
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