Testo La Pantera - Alberto Cantone
Testo della canzone La Pantera (Alberto Cantone), tratta dall'album Breve Danzò il Novecento
La Pantera si muoveva sul calare della sera
Si annidava, scompariva, solo con la luna piena
Si occultava, nascondeva, poi di nuovo si avvistava
Non lasciava che un'impronta sul finire della strada
La prima fu a Palermo, poi la videro in Brianza
Appariva oltre le case, alle finestre della stanza
A Roma fece branco e allargò la compagnia
Ne avvistarono duecento appena qui in periferia
La Pantera prese piede come sbronza collettiva
Come utopica leggenda, altra gente la sfuggiva
A Milano fece strage di biscioni e Cavalieri
Solo un attimo, purtroppo ... già di ieri!
... La Pantera ...
La Pantera si muoveva da Padova a Matera
Da Ca' Foscari a Sapienza, fino alla Foresta Nera
Incendiava i nostri cuori al debutto della vita
Con un occhio a un altro tempo, a una rivolta già finita
La Pantera diventò la Compagna di una notte
La Compagna degli studi, degli amori, delle botte
Le assemblee finite all'alba con il primo cappuccino
Fino al fondo della notte, primo corso del mattino
La Pantera reclamava giustizia e dignità
Che "il sapere non si vende" e via dall'Università
Alle banche ed agli squali dell'industria e del lavoro
La Pantera lo sapeva ... ma hanno vinto loro!
... La Pantera ...
La Pantera decideva senza voti o delegati
Solo franche discussioni e documenti motivati
Era l'assemblea sovrana che prendeva posizione
Dopo un'altra notte bianca e un'altra franca discussione
Fu così però una notte che arrivò una giornalista
Chiese di sapere come, cosa, insomma ... un'intervista
L'assemblea discusse ore su chi si mettesse in posa
La notte era già fonda e l'alba fece rosa
E il giornale del mattino non ne fece più menzione
"Notizia non recente, fine dell'occupazione"
Non più sogni, indignazione, cultura e libertà
Solo un triste fotogramma: il muro della Facoltà!
... La Pantera ...
La Pantera si muoveva al calare della luna
Imprendibile e leggera, cento, mille, poi nessuna
Il suo morso affascinante portò via la Primavera
La Pantera aveva un sogno, non era una bandiera
La Pantera si svegliò laureata alla Bocconi
Formidabili quegli anni, ruggenti e un po' coglioni
Ma ora è tardi per studiare, per sognare e disturbare
La notte torni calma e buia ... tutti a lavorare!
... La Pantera ... (nera nera nera)
... La Pantera ... (scarpe rotte eppur bisogna andar)
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