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Testo Canto Primo - Vacca

Testo della canzone Canto Primo (Vacca), tratta dall'album Pazienza

Oggi i lupi hanno fame non si ragiona i problemi l'acqua alla gola
in cerca di una pecorella che cammini sola
capelli sciolti sembro una piovra non mettermi mai alla prova
che ora ho dentro più veleno che i denti di un cobra
Metto scarpe la cinta e la canottiera lo stesso colore
in testa un new era con la bandana che asciuga il sudore
in giro col circolo della morte i capi dell'ignoranza
che all'inferno anche Satana ci rimbalza
Vieni dentro a ... a vedere cosa succede
e appena metti dentro un piede amico dì le tue preghiere
dico fuoco ad un braciere e poi fuoco a un altro braciere
mentre aspetto di vedere che succede
Non mi dire bentornato non mi stringere la mano
non me ne sono mai andato il fatto è che vivo lontano
E se mi vuoi fare un favore non mi chieder mai un favore
sto sotto al chiaro di luna e dormo quando è fuori il sole
Quando è piena ululo al cielo hai presente un lupo mannaro
e nel mio ghetto sono un santo come a Napoli Gennaro
ed io non ho mai fatto il grande, nemmeno mai fatto il duro
ma in sta roba piangi sangue sia che in faccia che dal culo
(RITORNELLO)
Adesso fatemi spazio non chiedo permesso
e che io in caso contrario lo prendo lo stesso
mettimi un muro di fronte ci passo attraverso
il cielo ormai lo conosco il limite è l'universo (X2)
Ho un sacco di difetti il primo è che ho la testa dura granito
e che delle cose che ho fatto non mi sono mai pentito
in piedi grazie alle mie forze la pelle di coccodrillo
e puoi chiederlo a San Michele a San Berillo e a San Vito
ho il rispetto dei rude boy che sanno cos'è il rispetto
che hanno chili nei cuscini divisi in pezzi da un etto
coi lupi dentro il settore domenica in gradinata
i nemici dell'ispettore noi gente indisciplinata
bandana sopra la faccia il nemico vero è lo stato
mia madre me l'ha insegnato dal giorno in cui sono nato
fidarsi solo di pochi sto in cerchio coi miei soldati
capelli racconti a cono il cervello dentro a un temaki
baciami sulle labbra e poi dammi quello che chiedo
io stanco delle promesse ora credo in quello che vedo
la mente già nello spazio in delirio su quest'aereo
ora che l'universo è il limite e ha preso il posto del cielo
(RITORNELLO)
Adesso fatemi spazio non chiedo permesso
e che io in caso contrario lo prendo lo stesso
mettimi un muro di fronte ci passo attraverso
il cielo ormai lo conosco il limite è l'universo (X2)
Qui è l'orologio la sveglia il tempo mi chiama
a fatica oggi si respira qui la testa gira come a Yokohama
e se prima eravamo in 10 ora siamo in 10 milioni
e la metà della metà qui hanno già rotto i coglioni
non sogno giorni migliori la fama e neanche la gloria
mai chiesto misericordia a voi figli della discordia
qualcuno si chiede perché l'italiano balla male
l'italiano balla male le canzoni che fanno cagare



Credits
Writer(s): Alessandro Vacca, Stefano Tognini
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